Attenzione a questo gelato, contiene sostanze altamente nocive: se lo mangi rischi gravi malattie

In estate, il gelato confezionato conquista milioni di italiani, diventando una presenza quasi quotidiana nelle loro abitudini alimentari.

Dietro l’appetitoso piacere si celano additivi e ingredienti potenzialmente dannosi per la salute intestinale, in particolare per il microbiota. L’attenzione verso ciò che si consuma cresce, anche alla luce di recenti studi che evidenziano rischi associati ai prodotti industriali ultra-trasformati come molti gelati confezionati.

Dietro l’appetitoso piacere si celano additivi e ingredienti potenzialmente dannosi per la salute intestinale,
Gelato artigianale tradizionale e gelato confezionato: due realtà a confronto(www.ispacnr.it)

L’arte del gelato artigianale si basa su pochi ingredienti naturali, freschi e di qualità: latte e panna freschi, uova, frutta di stagione e creme di frutta secca. Questa tradizione, ormai quasi un patrimonio storico, garantisce un prodotto genuino e nutriente, senza eccessive manipolazioni.

Al contrario, il gelato confezionato industriale si affida a tecniche produttive sofisticate che consentono di estendere la durata sugli scaffali e di contenere i costi di produzione, ma a scapito della qualità. Per ottenere prezzi più bassi e una gamma ampia di gusti, molte aziende sostituiscono gli ingredienti originari con sostituti economici e un elevato numero di additivi, spesso in quantità elevate. Non solo l’industria: anche alcune gelaterie “artigianali” utilizzano semi preparati industriali, riducendo così la genuinità del prodotto.

Gelato confezionato: un alimento ultra-trasformato con impatti sulla salute

I gelati industriali contengono generalmente:

  • Zuccheri raffinati (saccarosio, sciroppo di glucosio, zucchero invertito)
  • Latte scremato in polvere o reidratato
  • Grassi raffinati, spesso oli vegetali come cocco e girasole, alcuni parzialmente idrogenati
  • Addensanti come farina di semi di carrube, gomma di guar, inulina
  • Emulsionanti, tra cui mono e digliceridi degli acidi grassi (E471) e fosfatidi d’ammonio (E442)
  • Coloranti e aromi artificiali
  • Sale e farina di frumento

Questi ingredienti sono la ragione per cui i gelati confezionati rientrano nella categoria degli alimenti ultra-trasformati, la cui assunzione è associata a un aumento del rischio di patologie cardiovascolari, metabolismo alterato e infiammazioni intestinali.

Secondo uno studio clinico italiano recente, un elevato consumo di cibi ultra-trasformati può incrementare del 65% il rischio di mortalità per ictus e infarto, indicando come la scarsa qualità nutrizionale e la presenza di additivi possano essere fattori determinanti.

Questi emulsionanti, prodotti a partire dal glicerolo e da acidi grassi, sono ampiamente utilizzati per migliorare la consistenza del prodotto.
Additivi nel gelato confezionato: un pericolo per il microbiota e la salute intestinale(www.ispacnr.it)

Tra gli additivi più controversi presenti nel gelato confezionato spiccano:

1. Mono e digliceridi degli acidi grassi (E471)

Questi emulsionanti, prodotti a partire dal glicerolo e da acidi grassi, sono ampiamente utilizzati per migliorare la consistenza del prodotto. Nonostante l’EFSA nel 2017 non abbia evidenziato rischi immediati, ricerche scientifiche recenti indicano come l’E471 possa alterare significativamente l’equilibrio del microbiota intestinale, favorendo condizioni infiammatorie croniche e aumentando il rischio di cancro al colon. Inoltre, sono collegati a malattie autoimmuni come il morbo di Crohn e a sindromi metaboliche.

2. Fosfatidi d’ammonio (E442)

Questo emulsionante contiene acido erucico, potenzialmente dannoso soprattutto per i bambini. Studi sugli animali hanno collegato il consumo prolungato di E442 a disfunzioni cardiache, mentre è sospettato anche di contribuire allo sviluppo di malattie cardiovascolari.

3. Addensanti: carragenina (E407), farina di semi di carrube (E410), gomma di guar (E412)

La carragenina, derivata da alghe rosse, è ampiamente utilizzata per migliorare la cremosità del gelato. Tuttavia, a seguito di riscaldamenti o in ambiente acido può degradarsi in composti cancerogeni, classificati come “possibili cancerogeni” dall’International Agency for Research on Cancer (IARC, gruppo 2B). La farina di semi di carrube e la gomma di guar, specialmente se provenienti da aree extra UE, sono spesso contaminate con ossido di etilene, una sostanza cancerogena che ha portato al ritiro di numerosi prodotti dal mercato.

4. Aromi e coloranti artificiali

Questi componenti, utilizzati per mascherare la scarsa qualità delle materie prime e migliorare l’aspetto e il sapore, possono avere effetti negativi sul sistema digestivo e sul microbiota.

5. Zuccheri raffinati

Gli zuccheri raffinati alterano la composizione del microbiota intestinale e sono associati a infiammazioni e coliti, evidenziate anche in modelli animali.

6. Grassi raffinati

Presenti in quantità elevate anche nei gelati artigianali industrializzati, i grassi raffinati sono correlati a un aumento delle malattie degenerative. Alcune realtà più attente preferiscono invece oli biologici di alta qualità, come l’olio di nocciola bio crudo.

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