Cosa prevedono le nuove regole dell’INPS in vigore già dal prossimo anno: in pensione gi a 61 anni, ecco chi può andarci.
L’attesa per la riforma del sistema previdenziale italiano si fa sempre più intensa, in vista del 2026 che si preannuncia un anno cruciale per le pensioni.

Sono molti i lavoratori nati tra il 1959 e il 1964, che si trovano nella fascia d’età compresa tra i 61 e i 67 anni, a interrogarsi sulle novità che l’Inps e il Governo introdurranno per il pensionamento. La situazione, ad oggi, resta incerta ma alcune ipotesi iniziano a delinearsi.
Pensione nel 2026: le prospettive per i lavoratori over 61
Per chi ha compiuto 60 anni o più, il pensiero della pensione si fa sempre più pressante, nonostante per molti il traguardo della pensione di vecchiaia sia ancora lontano di diversi anni. Attualmente, infatti, la pensione di vecchiaia richiede il raggiungimento dei 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, vincoli che interessano i nati nel 1959. Tuttavia, esistono anche delle possibilità di pensionamento anticipato, che rappresentano un’ancora di salvezza per chi desidera lasciare il lavoro prima del previsto. La Legge di Bilancio 2026 sarà decisiva per definire con precisione le modalità di accesso alla pensione nel prossimo anno.
Tuttavia, al momento, le informazioni sono frammentarie e molte ipotesi restano da confermare. Questo scenario di incertezza rappresenta un problema per chi vorrebbe pianificare con serenità il proprio futuro previdenziale, soprattutto in un contesto in cui si parla da tempo di una possibile Riforma delle pensioni. Secondo le anticipazioni, la riforma completa potrebbe slittare al 2027, mentre per il 2026 non sono previste novità sostanziali sul fronte del pensionamento anticipato. Anzi, si vocifera circa la possibile cancellazione di misure come la Quota 103 e Opzione Donna, anche se resta importante sottolineare che si tratta solo di ipotesi non ancora ufficializzate.
Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia, resta confermato il requisito dei 67 anni di età e 20 anni di contributi per i nati nel 1959, mentre le pensioni anticipate ordinarie continueranno a richiedere almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne, con l’applicazione di una finestra di decorrenza di tre mesi. Un aspetto rilevante riguarda i lavoratori impegnati in attività gravose e usuranti: questi potranno accedere alla pensione con 30 anni di contributi e 66 anni e 7 mesi di età (per i nati nel 1960). Inoltre, le lavoratrici potranno ancora usufruire dello sconto contributivo di 4 mesi per ogni figlio, una misura di rilievo che permette un anticipo dell’età pensionabile in base al numero di figli.

Il sistema degli sconti per le donne con figli prevede un progressivo abbassamento dell’età pensionabile, variabile in base al numero dei figli:
- Con un figlio, la pensione scatta a 66 anni e 8 mesi;
- Con due figli, a 66 anni e 4 mesi;
- Con tre figli, a 66 anni;
- Con quattro o più figli, a 65 anni e 8 mesi.
Questa misura riguarda le lavoratrici nate nel 1961 e rappresenta un incentivo importante per conciliare maternità e lavoro. Per i nati nel 1962, invece, continuerà a essere valida la possibilità di accedere alla pensione anticipata contributiva a 64 anni, a patto che vengano soddisfatti tutti i requisiti richiesti dalla normativa vigente. Questa forma di pensionamento si basa esclusivamente sui contributi versati, senza considerare l’età anagrafica minima prevista per la pensione di vecchiaia.
Grazie agli sconti di 4 mesi per ogni figlio, anche le lavoratrici nate nel 1963 e 1964 potrebbero riuscire a beneficiare della pensione anticipata contributiva, anticipando così l’uscita dal mondo del lavoro rispetto ai requisiti standard. In un quadro ancora in evoluzione, la prudenza resta d’obbligo per chi si prepara a pianificare la pensione nel 2026, poiché il Governo potrebbe ancora modificare le regole previdenziali in vista della tanto attesa riforma. L’attenzione degli esperti e dei lavoratori rimane alta, in attesa di indicazioni ufficiali che possano chiarire le prospettive future.