Lo chef italiano che ha cucinato per la Casa Reale svela come preparare una crema al limone senza amidi né gelatine, semplice e raffinata.
Un dolce elegante, ma essenziale. Niente gelatine, niente farine, nessun trucco: solo tre ingredienti, una tecnica precisa e una lunga attesa in frigo. A firmare la ricetta è Enrico Derflingher, cuoco italiano che ha lavorato per la Casa Reale britannica tra il 1987 e il 1990.

Tra i piatti più apprezzati da Re Carlo, questa crema al limone è diventata il simbolo di una cucina che sa restare semplice senza rinunciare al gusto. E il segreto è tutto nella qualità del limone e nella naturale coagulazione della panna.
La crema che si addensa da sola: ecco come funziona davvero
Niente addensanti. La coagulazione avviene grazie all’acido citrico del limone, che entra in contatto con la panna scaldata a bassa temperatura. Il risultato è una consistenza vellutata, densa, ma mai gommosa. Il punto critico è la temperatura: la panna va scaldata lentamente, mai portata a bollore. Quando si raggiungono i 65-67 gradi, si versa in un colpo solo il succo di limone fresco. Il composto si addensa subito, ma il passaggio fondamentale è dopo: filtrare bene per eliminare scorze e impurità, poi versare nelle coppette e lasciar riposare 24 ore in frigorifero. Solo così la crema raggiunge la sua consistenza perfetta, liscia e stabile, pronta da servire con un cucchiaio.

Lo chef consiglia limoni biologici, profumati e non trattati, perché si utilizza anche la scorza. Il gusto dipende tutto da lì. La panna deve avere almeno il 33% di grassi, niente versioni alleggerite. Anche lo zucchero va dosato con cura, perché l’acidità del limone ha bisogno di equilibrio. Dopo il riposo, il risultato è una crema densa ma non pesante, con note agrumate decise ma mai aggressive.
Come servire un dolce da Casa Reale: consigli e dettagli che fanno la differenza
Una volta solidificata, la crema al limone va lasciata cinque minuti a temperatura ambiente prima del servizio. Bastano una foglia di menta, un pizzico di zucchero, un po’ di scorza grattugiata, e il dessert è pronto. A fianco, magari, qualche lingua di gatto per accompagnare. Il dolce si conserva in frigorifero per due giorni, ma va coperto bene. Non va congelato: il freddo estremo ne rovina la texture.
Dal punto di vista nutrizionale è un dolce calorico, come ogni dessert ricco di panna e zucchero. Secondo i dati stimati, 100 grammi apportano circa 320 calorie, con una buona dose di grassi saturi e zuccheri. Non è un dolce da ogni giorno, ma una piccola concessione da gustare con consapevolezza. Chi segue una dieta vegana o senza lattosio dovrà cercare alternative, perché qui la panna è l’anima della ricetta.
Derflingher ha proposto anche altre varianti a base di limone, tra cui una mousse leggera, un lemon curd classico, e persino un tiramisù al limone, pensato per l’estate. Ma questa crema al cucchiaio, amata da Re Carlo, resta la più semplice e forse la più elegante. Un esempio di come, con tre ingredienti e una mano attenta, si possa portare in tavola un dolce regale ma fatto in casa.