Pensioni, se sei nato tra il 1959 e il 1964 ci sono importanti novità: cambierà tutto

Ci sono importanti novità per quanto riguarda le pensioni di coloro che sono nati tra il 1959 e il 1964: cosa cambierà per questi lavoratori.

Si avvicina il 2026 con importanti novità per il mondo delle pensioni, soprattutto per i lavoratori nati tra il 1959 e il 1964.

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Novità per i lavoratori nati tra il 1959 e il 1964: cosa cambia per le pensioni – Ispacnr.it

Le domande più frequenti riguardano la possibilità di lasciare anticipatamente il lavoro e accedere al trattamento pensionistico in tempi più brevi rispetto al passato. Tra certezze e nuove disposizioni, il quadro pensionistico del prossimo anno si presenta con conferme e alcune novità da non sottovalutare.

Le regole pensionistiche confermate per il 2026

Con l’approssimarsi del 2026, molte persone si chiedono se cambieranno i requisiti per accedere alla pensione, soprattutto in relazione alla tanto discussa riforma delle pensioni. Le informazioni ufficiali indicano che non sono previsti peggioramenti dei requisiti pensionistici per l’anno prossimo, almeno per quanto riguarda le misure ordinarie. In particolare:

  • La pensione di vecchiaia resterà ancorata al requisito di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi previdenziali versati.
  • Le condizioni per la pensione anticipata ordinaria non subiranno modifiche, mantenendo i requisiti di:
  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
  • Per queste pensioni anticipate è confermata la finestra mobile di 3 mesi, ovvero il periodo di attesa tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza del primo assegno pensionistico.

Va sottolineato che l’attesa riforma pensionistica più ampia è prevista solo per il 2027, con la scadenza dell’attuale legislatura. Il governo ha annunciato interventi graduali, ma nessun cambiamento sostanziale nel breve termine. Una delle novità più rilevanti riguarda i lavoratori nati tra il 1959 e il 1964, con indicazioni specifiche a seconda degli anni di nascita e delle condizioni contributive.

  • Per la pensione di vecchiaia, nel 2026 potranno accedere i nati nel 1959, coloro cioè che compiranno i 67 anni durante l’anno.
  • È prevista la possibilità di un pensionamento anticipato per chi svolge attività considerate gravose o usuranti, a condizione di avere almeno 30 anni di contribuzione effettiva (escludendo contributi figurativi o volontari). In tali casi si potrà uscire dal lavoro a 66 anni e 7 mesi, senza applicare l’aumento di 5 mesi dell’età pensionabile introdotto nel 2019 per adeguare i requisiti all’aspettativa di vita.
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Pensioni, la riforma cambia tutto per i lavoratori nati in questi anni – Ispacnr.it

Un’attenzione particolare è riservata alle lavoratrici che hanno iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995. Per loro è previsto uno sconto di 4 mesi per ogni figlio avuto, fino a un massimo di 16 mesi complessivi. Questo comporta una riduzione dell’età pensionabile che può portare a:

  • 66 anni e 8 mesi con un figlio;
  • 66 anni e 4 mesi con due figli;
  • 66 anni con tre figli;
  • 65 anni e 8 mesi con quattro o più figli.

Questa particolare agevolazione permette a molte donne nate tra il 1960 e il 1961 di accedere alla pensione di vecchiaia già nel 2026. Oltre alle misure ordinarie, esistono altre forme di pensionamento anticipato, come le pensioni anticipate contributive, riservate a chi possiede requisiti specifici. Nel dettaglio, potranno lasciare il lavoro nel 2026 anche i nati nel 1962 che soddisfano le seguenti condizioni:

  • Aver raggiunto i 64 anni di età;
  • Avere almeno 20 anni di contributi;
  • Aver versato il primo contributo dopo il 31 dicembre 1995;
  • Aver maturato una pensione di importo pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale.

Per chi ha anche contributi versati nella previdenza integrativa e un totale di almeno 25 anni di contributi, la rendita integrativa può essere sommata alla pensione obbligatoria per raggiungere la soglia richiesta. Nel sistema contributivo, anche per le donne si applica uno sconto legato alla maternità, che riduce i requisiti reddituali in base al numero di figli:

  • Con un figlio, il requisito scende a 2,8 volte l’assegno sociale;
  • Con due o più figli, scende ulteriormente a 2,6 volte l’assegno sociale.

Grazie a queste condizioni, nel 2026 alcune lavoratrici nate nel 1963 o addirittura nel 1964 potrebbero accedere alla pensione anticipata contributiva, se in possesso dei requisiti contributivi e reddituali previsti. Il quadro pensionistico del 2026 si configura quindi con un sistema che conferma le regole generali, ma che offre margini di flessibilità e agevolazioni soprattutto per categorie specifiche di lavoratori e lavoratrici, in particolare per chi ha svolto attività usuranti o ha figli.

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