Consumare carne ogni giorno secondo gli esperti è pericoloso perché aumenta i rischi per cuore e salute: questi sono gli effetti.
Il consumo quotidiano di carne è un tema sempre più dibattuto, soprattutto in un’epoca in cui influencer e regimi alimentari “high-protein” spingono verso un consumo elevato di alimenti di origine animale. Ma cosa accade realmente al nostro organismo se si mangia carne tutti i giorni? Per fare chiarezza abbiamo intervistato Erika Beatrice, biologa nutrizionista, che ha illustrato rischi, benefici e linee guida aggiornate sul consumo di carne.

Gli effetti del consumo quotidiano di carne: rischi per la salute
Negli ultimi dieci anni, numerose evidenze scientifiche hanno collegato un consumo elevato e regolare di carne rossa (manzo, vitello, maiale, agnello, cavallo) e di carne lavorata (salumi e insaccati) a un aumento del rischio di diverse patologie. «Mangiare carne rossa e soprattutto carne trasformata con frequenza è associato a un incremento del rischio di malattie cardiovascolari come cardiopatie congenite, ictus e insufficienza cardiaca, nonché di diabete di tipo 2 e diabete gestazionale», spiega la nutrizionista.
Inoltre, l’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha classificato la carne rossa come “probabilmente cancerogena” per l’uomo (classe 2A), mentre la carne lavorata è stata inserita nella categoria “cancerogena certa” (classe 1). Questo conferma l’importanza di limitare il consumo di insaccati, affettati e carni conservate, che contengono additivi come nitriti e nitrati, potenzialmente correlati a tumori soprattutto del tratto gastrointestinale.

La carne trasformata subisce processi di salatura, affumicatura, stagionatura o fermentazione per migliorarne sapore e conservazione, ma proprio questi trattamenti la rendono più rischiosa rispetto alla carne fresca. Oltre all’elevato contenuto di sale, si formano sostanze cancerogene come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e gli ammine eterocicliche (HCA) durante la cottura ad alte temperature o l’affumicatura. «Questi composti, uniti alla presenza di conservanti chimici, aumentano significativamente il rischio di sviluppare patologie oncologiche», aggiunge Beatrice.
Le carni bianche come pollo, tacchino e coniglio contengono meno grassi saturi e ferro eme rispetto alla carne rossa, e presentano un profilo di acidi grassi più favorevole (ricco di acidi insaturi). Tuttavia, al momento non vi sono studi sufficientemente solidi per affermare con certezza se il consumo frequente di carne bianca comporti rischi simili a quelli riconosciuti per la carne rossa. «La ricerca non ha ancora chiarito se la carne bianca possa avere effetti negativi comparabili, pertanto il suo consumo moderato è considerato sicuro», precisa l’esperta.
Impatto del consumo quotidiano di carne sul cuore e sul peso
Il consumo regolare di carne rossa è indubbiamente associato a un aumento del rischio cardiovascolare. Ciò è dovuto all’effetto degli acidi grassi saturi che aumentano il colesterolo LDL, e alla produzione intestinale della molecola TMAO, implicata in processi infiammatori e aterosclerosi. Le proteine della carne rossa possono anche aumentare la resistenza insulinica, favorendo lo sviluppo del diabete tipo 2, che a sua volta amplifica il rischio cardiaco.
Per quanto riguarda il peso corporeo, non esistono alimenti “che fanno ingrassare” in senso assoluto. «L’aumento di peso dipende sempre dal bilancio calorico: se si assumono più calorie di quelle consumate, l’energia in eccesso viene immagazzinata come grasso», dichiara la nutrizionista. Pertanto, mangiare carne tutti i giorni non implica necessariamente un aumento di peso se si mantiene un corretto bilancio energetico.
La carne rappresenta una fonte fondamentale di proteine ad alto valore biologico, contenente tutti gli amminoacidi essenziali necessari al corpo umano. Inoltre, apporta micronutrienti preziosi come il ferro eme, altamente biodisponibile e assorbito fino a tre volte meglio rispetto al ferro vegetale, lo zinco, importante per il sistema immunitario e la sintesi del DNA, e la vitamina B12, essenziale per la funzione neurologica e la produzione di globuli rossi.