La notizia dell’ultima ora agita tantissimi pensionati italiani: arriva il tetto dei 1.000 euro. Le nuove regole per le pensioni.
L’adeguamento delle modalità di pagamento delle pensioni ha suscitato recentemente un acceso dibattito tra i pensionati italiani, a seguito dell’introduzione di un tetto massimo di 1.000 euro per il ritiro in contanti.

Le disposizioni normative vigenti, infatti, impongono limiti precisi per garantire maggiore trasparenza e tracciabilità nelle operazioni finanziarie connesse all’erogazione delle pensioni, nel quadro delle misure di contrasto all’evasione fiscale e al riciclaggio di denaro.
Il limite di 1.000 euro per il pagamento pensionistico in contanti
La normativa attuale stabilisce che il pagamento della pensione in contanti è consentito solo se l’importo netto mensile non supera la soglia di 1.000 euro. Superata questa soglia, il pensionato è obbligato a ricevere l’accredito tramite bonifico bancario, conto postale o altri strumenti di pagamento tracciabili, come carte prepagate con IBAN. Questo limite, che ha generato malcontento tra alcune categorie di pensionati, si inserisce nelle politiche nazionali ed europee volte a ridurre l’uso del denaro contante, migliorare la tracciabilità delle transazioni e prevenire fenomeni illeciti. In caso di mancata comunicazione delle coordinate bancarie o postali, l’INPS è infatti tenuta a sospendere l’erogazione della pensione, con il rischio di ritardi nei pagamenti.
Un pensionato che ha recentemente chiesto chiarimenti alla redazione ha spiegato la propria situazione: percepiva una pensione di circa 950 euro, ma con il supplemento pensione riconosciuto da agosto, l’importo mensile supererà i 1.000 euro. La domanda principale è se potrà continuare a ritirare la pensione in contanti oppure sarà obbligato a fornire un IBAN all’INPS. Per chi percepisce una pensione superiore a 1.000 euro, l’obbligo di comunicare un conto corrente o altro strumento di pagamento intestato o cointestato è tassativo e previsto dalla legge.
L’INPS ha messo a disposizione un servizio digitale dedicato, accessibile tramite il portale istituzionale, che consente ai pensionati di comunicare, aggiornare o modificare le coordinate di accredito. Il servizio “Cambiare le coordinate di accredito della pensione” è disponibile nell’area riservata ai cittadini, che possono accedervi utilizzando credenziali di autenticazione quali SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Questa procedura digitale è stata concepita per facilitare i pensionati, consentendo di evitare spostamenti agli sportelli fisici e di gestire in autonomia e sicurezza le proprie informazioni.

È quindi fondamentale, soprattutto per chi ha richiesto un supplemento pensionistico che superi la soglia di 1.000 euro, provvedere tempestivamente alla comunicazione delle coordinate bancarie o postali per garantire la continuità nell’erogazione della pensione. L’adozione di strumenti digitali da parte dell’INPS rappresenta un passo importante verso la modernizzazione della pubblica amministrazione e la semplificazione dei servizi offerti ai cittadini. La possibilità di aggiornare online le coordinate bancarie non solo riduce i tempi di attesa e i disagi, ma contribuisce anche a ridurre i rischi di errori e ritardi nei pagamenti.
Il pensionato che non adempie all’obbligo di comunicazione rischia di vedere bloccata l’erogazione fino a quando non provvede a fornire i dati corretti. Per questo motivo, è consigliabile controllare regolarmente l’area personale sul sito INPS, verificando lo stato delle comunicazioni e mantenendo aggiornate le informazioni relative al proprio accredito. L’attenzione a questi aspetti è particolarmente importante in un contesto in cui l’importo delle pensioni può variare nel corso dell’anno, ad esempio in caso di integrazioni o supplementi riconosciuti dall’INPS, che possono far superare la soglia di 1.000 euro e quindi modificare la modalità di pagamento.
La normativa vigente impone un limite rigoroso per il pagamento in contanti delle pensioni, fissato a 1.000 euro netti mensili, e richiede ai pensionati che superano questa cifra di utilizzare modalità di accredito tracciabili, favorendo così la trasparenza e la sicurezza nelle operazioni finanziarie legate alla previdenza sociale.