Pensione anticipata con pochi contributi, possibile se conosci le alternative: ecco le uniche 3 strade verso l’assegno

In Italia, le possibilità di accedere alla pensione con meno di trenta anni di contributi sono limitate e ben definite dalla normativa.

La soglia minima di contribuzione per il pensionamento è fissata a 20 anni, un requisito che coincide sia con quello per la pensione di vecchiaia sia per la pensione anticipata contributiva. Tuttavia, le strade percorribili per uscire dal lavoro con meno di 30 anni di versamenti sono solo tre, di cui due rappresentano vere e proprie forme di pensione anticipata.

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Le tre vie per andare in pensione con meno di 30 anni di contributi(www.ispacnr.it)

Per la pensione di vecchiaia è necessario aver maturato almeno 20 anni di contributi, a condizione che il lavoratore abbia la prima iscrizione previdenziale successiva al 31 dicembre 1995 e che l’importo della pensione sia almeno pari all’assegno sociale. In questo caso, è possibile andare in pensione a 67 anni anche con una carriera contributiva inferiore ai 30 anni.

La seconda possibilità riguarda la pensione anticipata contributiva, riservata a chi ha almeno 64 anni di età e un minimo di 20 anni di contributi versati. Qui l’importo della pensione deve essere almeno tre volte l’assegno sociale per gli uomini e per le donne senza figli. Per le lavoratrici con uno o più figli, la soglia si abbassa rispettivamente a 2,8 e 2,6 volte l’assegno sociale. Questo tipo di pensionamento anticipato permette di uscire dal lavoro prima rispetto all’età della pensione di vecchiaia, ma con requisiti stringenti sul trattamento economico.

La terza strada è riservata ai lavoratori riconosciuti invalidi per motivi legati alla propria attività lavorativa. In questo caso, con almeno 20 anni di contributi, le donne possono andare in pensione a 56 anni, gli uomini a 61 anni. Questa forma di pensionamento rappresenta un’uscita anticipata con requisiti specifici legati all’invalidità riconosciuta.

Pensione anticipata: requisiti e finestre di uscita

La pensione anticipata ordinaria, che riguarda i lavoratori con contribuzione al 31 dicembre 1995, richiede un’anzianità contributiva di 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, con decorrenza della pensione dopo una finestra mobile di tre mesi dalla maturazione del requisito. Questo sistema, in vigore fino al 31 dicembre 2026, prevede l’adeguamento degli anni di contribuzione alla speranza di vita, sospeso temporaneamente fino al 2026 e ripreso dal 2027 con incrementi biennali.

Per i lavoratori con primo accredito contributivo successivo al 1° gennaio 1996 e in regime contributivo puro, la pensione anticipata è concessa al raggiungimento di 64 anni di età e almeno 20 anni di contributi, con l’obbligo che l’importo pensionistico non sia inferiore a un multiplo dell’assegno sociale, come già evidenziato.

L’uscita anticipata richiede la cessazione del rapporto di lavoro dipendente, mentre non è obbligatoria la fine dell’attività autonoma. La decorrenza del trattamento pensionistico varia a seconda della categoria di lavoratori e delle gestioni previdenziali di appartenenza, con finestre di attesa che possono variare da tre a nove mesi in base all’anno di maturazione dei requisiti.

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Pensione di vecchiaia: requisiti e condizioni per chi ha meno di 30 anni di contributi (www.ispacnr.it)

Per accedere alla pensione di vecchiaia con contributi inferiori a 30 anni, oltre ai 20 anni di versamenti, è fondamentale rispettare l’età minima di 67 anni per i lavoratori iscritti successivamente al 1995, con la condizione che la pensione sia almeno pari all’assegno sociale. Per chi ha contribuzione precedente al 1996, i requisiti rimangono simili, con l’età anagrafica da adeguare agli incrementi della speranza di vita a partire dal 2027.

In caso di contribuzione inferiore ai 20 anni, non esistono possibilità di pensionamento ordinario, se non in casi particolari di invalidità o altre condizioni riconosciute dalla legge.

Per i lavoratori con meno di 30 anni di versamenti, in definitiva, sono quindi tre le strade praticabili per accedere alla pensione: pensione di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi e importo pensionistico minimo, pensione anticipata contributiva con almeno 64 anni di età e 20 anni di contributi (con importi pensionistici specifici), e pensione per invalidi con requisiti anagrafici ridotti.

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