Ottime notizie per i pensionati italiani: dal mese di luglio: ecco chi sono quelli che potranno usufruire dei 300 euro
Sono in arrivo importanti novità per i pensionati italiani con redditi più bassi e condizioni di non autosufficienza. A partire da luglio 2025, infatti, sarà possibile beneficiare di un incremento economico fino a 300 euro mensili, grazie a una misura di sostegno che integra il trattamento minimo pensionistico. Questa iniziativa punta a garantire un livello di reddito più dignitoso per chi vive in situazioni di fragilità economica.

L’introduzione di questo bonus integrativo fino a 300 euro mensili si inserisce in un quadro più ampio di politiche sociali volte a tutelare i pensionati più vulnerabili, offrendo loro un supporto concreto per migliorare la qualità della vita. L’attuazione di questa misura sarà monitorata attentamente nei prossimi mesi, con l’obiettivo di garantire una distribuzione efficace e puntuale delle risorse.
L’integrazione al trattamento minimo: chi ne ha diritto e requisiti
L’intervento, noto come integrazione al trattamento minimo, è destinato ai pensionati che percepiscono una pensione inferiore a 603,40 euro al mese, soglia minima per il 2025. Grazie a una rivalutazione straordinaria, questo importo può essere elevato fino a 616,67 euro. L’obiettivo è colmare il divario tra la pensione attuale e un livello di reddito considerato essenziale per affrontare le spese quotidiane.

Per accedere a questa integrazione, sono richiesti requisiti stringenti sia sul piano contributivo che reddituale:
- Aver versato almeno un contributo pensionistico entro il 31 dicembre 1995, in regime misto o retributivo;
- Non essere titolari di pensioni interamente contributive, cioè con inizio della contribuzione dopo il 1996;
- Rientrare in precisi limiti di reddito personale annuo:
- Inferiore a 7.844,20 euro per ottenere l’integrazione piena;
- Inferiore a 15.688,40 euro per accedere a un’integrazione parziale.
Per i pensionati coniugati, i limiti reddituali si calcolano sommando i redditi di entrambi i coniugi, al fine di valutare la situazione economica complessiva del nucleo familiare.
La rivitalizzazione automatica della pensione minima sarà applicata direttamente dall’INPS a partire da luglio senza necessità di presentare alcuna domanda. Tuttavia, per ottenere l’integrazione al trattamento minimo, è obbligatorio inoltrare una richiesta formale.
Le domande possono essere presentate attraverso tre canali ufficiali:
- Il servizio online “Consulente digitale delle pensioni” disponibile sul portale dell’INPS;
- Il contact center dell’INPS, contattabile telefonicamente;
- I patronati accreditati, che offrono assistenza gratuita nella compilazione e invio della domanda.
Un requisito indispensabile per la presentazione della domanda è la disponibilità di un ISEE aggiornato, documento che certifica la situazione economica del pensionato e permette una valutazione accurata dei requisiti reddituali.
Non potranno accedere all’integrazione i pensionati che:
- Hanno un regime contributivo puro, ovvero con inizio della contribuzione successivo al 1996;
- Percepiscano redditi superiori ai limiti stabiliti;
- Ricevano già pensioni superiori alla soglia minima prevista per il 2025.
Questa misura nasce con l’intento di compensare il gap economico tra la pensione percepita e il trattamento minimo fissato per legge, rappresentando un sostegno fondamentale per chi si trova in condizioni di fragilità o non autosufficienza. L’integrazione mira anche a favorire l’accesso a cure specialistiche gratuite, riducendo le difficoltà legate ai costi sanitari che spesso gravano su chi ha un reddito pensionistico esiguo.