L’antenata dell’amatriciana, una ricetta segreta che nessuno ti ha mai rivelato: un’esplosione di sapore

Il primo piatto tipico romano che è stato inventato ancor prima della famosa amatriciana: un’esplosione di gusto con pochi ingredienti. 

È uno dei piatti simbolo della cucina laziale, noto per la sua semplicità e ricchezza di sapore. Spesso definita l’antenata dell’amatriciana, questa ricetta ha origini che risalgono a tempi antichi, quando i pastori della regione, con ingredienti limitati a disposizione, creavano piatti sostanziosi e nutrienti. La pasta alla gricia è un esempio perfetto di come la tradizione culinaria italiana riesca a trasformare pochi ingredienti in un capolavoro gastronomico.

ricetta della pasta alla gricia
Pasta alla gricia: la ricetta della tradizione laziale – ispacnr.it

Pasta alla gricia: storia e ricetta

La storia della pasta alla gricia è avvolta in un’aura di mistero e tradizione. Si narra che i pastori, durante le loro lunghe giornate di lavoro nei campi, avessero a disposizione solo guanciale, pecorino e pasta. L’assenza di pomodoro nella ricetta originale è un chiaro segno della sua antichità, poiché il pomodoro non era ancora diffuso in Europa al momento della sua creazione. Questo piatto rappresenta non solo un momento di convivialità, ma anche un legame profondo con le radici culturali della regione.

Dal punto di vista nutrizionale, una porzione di pasta alla gricia fornisce circa 601,7 calorie, 60,6 g di carboidrati e 23,8 g di proteine. I grassi sono presenti in quantità significativa (28,4 g), di cui 10,7 g sono saturi, rendendo questo piatto piuttosto ricco e sostanzioso. Le dosi di questa ricetta sono per 4 persone

come fare la pasta alla gricia
Ingredienti e preparazione della pasta alla gricia – ispacnr.it

Ingredienti

  • Rigatoni: 320 g.
  • Guanciale: 250 g.
  • Pecorino Romano DOP: 60 g.
  • Sale fino: q.b.
  • Pepe nero: q.b.

Preparazione

  1.  Iniziate tagliando il guanciale a fette di mezzo centimetro, eliminando la cotenna e ricavando delle listarelle. Questo passaggio è cruciale per garantire una cottura uniforme e un sapore intenso.
  2. In una padella ben calda, rosolate il guanciale a fuoco medio-alto per circa 10 minuti, mescolando frequentemente. Quando il guanciale sarà dorato e croccante, rimuovetelo dalla padella, lasciando il grasso di cottura.
  3. Portate a ebollizione una pentola di acqua salata e cuocete i rigatoni per 2-3 minuti in meno rispetto al tempo indicato sulla confezione. Questo passaggio è essenziale per garantire che la pasta mantenga la giusta consistenza durante la mantecatura.
  4. Versate un mestolo di acqua di cottura della pasta nella padella con il grasso del guanciale, creando un’emulsione. Questo aiuterà a legare il condimento con la pasta.
  5. Scolate i rigatoni nella padella e saltateli, mescolando frequentemente. L’amido rilasciato dalla pasta contribuirà a creare quella caratteristica cremina.
  6. A questo punto, togliete la padella dal fuoco e aggiungete il pecorino grattugiato, mescolando rapidamente e aggiungendo ulteriore acqua di cottura se necessario.
  7. Unite il guanciale rosolato, mescolate bene e impiattate subito. Completate con una generosa spolverata di pepe nero macinato.

Varianti e consigli

Sebbene la ricetta tradizionale preveda l’uso del guanciale, esistono varianti che utilizzano la pancetta per chi cerca un’alternativa. Tuttavia, per un’autentica esperienza gastronomica, si consiglia di attenersi al guanciale. Un altro consiglio è quello di prestare attenzione alla quantità di acqua di cottura utilizzata per ottenere una salsa cremosa; è importante aggiungerla poco alla volta.

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