Con una maggiore conoscenza e attenzione, è possibile godere dei benefici del pesce, minimizzando al contempo i rischi per la salute.
La questione della contaminazione da mercurio nel pesce è un argomento di grande attualità e rilevanza, soprattutto per le famiglie che desiderano garantire una dieta sana e equilibrata.

Mangiare pesce è generalmente considerato benefico per la salute, grazie alla presenza di nutrienti essenziali come proteine, acidi grassi omega-3, vitamine A e D, e minerali come selenio, iodio e fosforo. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli che non tutte le varietà di pesce sono ugualmente sicure e che alcune possono comportare rischi significativi per la salute.
Il problema del mercurio nel pesce
Il mercurio è un metallo pesante che può accumularsi nei tessuti dei pesci, specialmente nelle specie predatrici di grandi dimensioni. Questo fenomeno è noto come bioaccumulo e si verifica quando il mercurio presente nell’ambiente si concentra nei pesci attraverso la catena alimentare. Le fonti di mercurio possono includere inquinamento industriale, scarichi di rifiuti e persino attività minerarie. Le specie più soggette a contaminazione da metilmercurio, la forma più tossica del mercurio, includono il tonno, il pesce spada, il merluzzo e altri grandi predatori marini.
In Italia, il consumo di pesce è piuttosto elevato e molte famiglie non sono sempre informate sui rischi legati a questo metallo pesante. Secondo recenti studi, più della metà dei bambini e il 22% degli adulti superano la dose settimanale tollerabile di mercurio, semplicemente seguendo una dieta che include pesci comuni. Questo è particolarmente preoccupante per categorie vulnerabili come donne in gravidanza, bambini e anziani, che possono subire effetti più gravi a causa dell’esposizione a lungo termine.
Le specie di pesce da evitare
Per proteggere la salute della propria famiglia, è cruciale sapere quali sono le specie di pesce che contengono livelli più elevati di mercurio. Tra queste si trovano:

- Tonno: particolarmente il tonno rosso, noto per il suo alto contenuto di mercurio.
- Pesce spada: un predatore marino che accumula mercurio nei tessuti.
- Sogliola e merluzzo: anch’essi soggetti a contaminazione.
- Gamberi e molluschi: sebbene generalmente considerati più sicuri, alcuni campioni possono contenere mercurio.
- Orata e spigola: specie comuni in Italia, ma con potenziale contaminazione.
È consigliabile limitare il consumo di queste specie, soprattutto per i gruppi più vulnerabili, e diversificare la propria dieta ittica.
Cosa scegliere per una dieta più sicura
Per minimizzare i rischi associati al consumo di pesce, ci sono alcune strategie pratiche da seguire. Prima di tutto, è importante optare per pesci di piccola taglia, che tendono a contenere meno mercurio rispetto ai pesci più grandi. Le specie considerate più sicure includono:
- Sgombro: ricco di omega-3 e generalmente a basso contenuto di mercurio.
- Aringa: un’altra ottima fonte di nutrienti con bassi livelli di contaminazione.
- Trota: spesso allevata in acquacoltura, è un’opzione più sicura.
- Salmone: preferibilmente di provenienza sostenibile, con un buon rapporto tra benefici e rischi.
Inoltre, è fondamentale informarsi sull’origine del pesce acquistato. Scegliere pesce proveniente da fonti sostenibili e da allevamenti che utilizzano mangimi vegetali può ridurre il rischio di contaminazione. Le etichette e le certificazioni possono fornire informazioni preziose sulla qualità e sulla sicurezza del prodotto.
Adottare una dieta equilibrata che includa pesce è sicuramente vantaggioso, ma è altrettanto importante essere consapevoli delle insidie legate alla contaminazione. Informarsi e fare scelte alimentari consapevoli può aiutare a proteggere la salute della propria famiglia, evitando di cadere nella trappola delle specie di pesce più contaminate.