L’Agenzia delle Entrate attuerà un nuovo approccio ai controlli fiscali, focalizzandosi sulle fatture d’acquisto dei contribuenti
Non sarà solo un irrigidimento burocratico, ma un’analisi approfondita di tutti i dettagli delle fatture, compresa la loro inerente attinenza all’attività economica. La digitalizzazione e l’uso dell’intelligenza artificiale permetteranno un monitoraggio automatico, generando alert per acquisti non coerenti. Le micro e piccole imprese, insieme ai professionisti, dovranno adottare nuove pratiche fiscali per evitare conseguenze come sanzioni o accertamenti dettagliati. È essenziale documentare con precisione ogni spesa e mantenere un aggiornamento del codice Ateco.

L’Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova fase di controlli fiscali che entrerà in vigore dal 1° aprile 2025, focalizzandosi in particolare sulle fatture di acquisto emesse dai contribuenti di dimensioni medie e minori. Questo cambiamento non è solo un irrigidimento burocratico, ma rappresenta un’evoluzione significativa nell’approccio dell’Amministrazione Finanziaria. Non ci si limita più a verificare gli importi o i soggetti coinvolti, ma si esamina con attenzione anche la descrizione del bene o del servizio acquistato. Un aspetto che, fino a poco tempo fa, poteva sembrare secondario, oggi è cruciale per evitare accertamenti, contestazioni e rettifiche fiscali.
I nuovi controlli annunciati dall’Agenzia delle Entrate: chi rischia
Le nuove direttive prevedono un’analisi approfondita e automatizzata delle fatture elettroniche, grazie all’uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e software di data analysis. Al centro di questo nuovo sistema di controllo c’è la coerenza tra l’attività svolta dal contribuente e la natura dell’acquisto indicato in fattura. Se un bene o servizio acquistato appare non pertinente all’attività economica esercitata, può scattare un alert per ulteriori verifiche.

Ad esempio, se una piccola impresa artigiana acquista articoli di lusso o beni di consumo personale e registra tali acquisti come costi deducibili senza una giustificazione chiara, l’Agenzia delle Entrate potrebbe considerarli non deducibili e procedere con il recupero a tassazione. Questo scenario può portare all’apertura di un fascicolo fiscale, con richieste di chiarimenti e documentazione integrativa, fino ad accessi e ispezioni.
Questa nuova linea di controlli colpisce in particolare le micro e piccole imprese, i professionisti e i lavoratori autonomi, categorie che spesso non dispongono di strutture contabili complesse. L’attenzione dell’Agenzia delle Entrate si rivolge a una platea ampia, poiché molte irregolarità, anche involontarie, si annidano nei soggetti meno strutturati, che gestiscono la contabilità in autonomia.
Per questi contribuenti, è essenziale adottare un nuovo approccio alla fatturazione, prestando attenzione alla qualità descrittiva delle fatture. Frasi vaghe come “consulenza” o “spese promozionali” non sono più sufficienti, soprattutto se non accompagnate da una spiegazione concreta che ne dimostri l’attinenza all’attività.
Chi rientra in questa nuova rete di controlli può affrontare diverse conseguenze, tra cui:
- Indetraibilità dell’IVA: sulle fatture ritenute non inerenti, l’IVA non potrà essere recuperata.
- Indeducibilità del costo: i costi considerati non inerenti non possono essere dedotti.
- Sanzioni amministrative: che possono variare dal 90% al 180% dell’imposta evasa.
- Accertamenti più approfonditi: in caso di irregolarità gravi, con possibili controlli bancari.
È fondamentale sottolineare che la responsabilità fiscale non ricade solo sul fornitore, ma soprattutto sul soggetto che registra la fattura. Pertanto, i contribuenti devono verificare e documentare l’inerenza di ogni acquisto, anche quando la spesa appare “innocua”.
Le imprese e i professionisti devono rivedere le proprie prassi operative, evitando approssimazioni. È consigliabile descrivere in modo dettagliato le fatture, chiarendo cosa è stato acquistato e in quale contesto. Inoltre, è fondamentale conservare documentazione integrativa, come contratti e comunicazioni via e-mail, che giustifichino l’acquisto.