I percettori di invalidità civile devono conoscere le regole che disciplinano la misura per non incorrere nella revoca.
L’assegno di invalidità civile spetta ai cittadini italiani, dei Paesi UE residenti in Italia e ai cittadini extracomunitari che soddisfano determinate condizioni di invalidità e reddituali. L’invalidità civile è assegnata su base percentuale da una Commissione incaricata. Da questa percentuale dipenderanno i benefici che l’invalido potrà richiedere.
In generale la condizione di invalidità è riconosciuta a partire da una percentuale del 33%. Invalidi civili, ciechi civili e sordomuti percepiscono l’assegno mensilmente il cui importo aumenta ogni anno grazie alla rivalutazione con adeguamento al costo della vita. Per poter percepire il beneficio però, sarà necessario rispettare determinati limiti reddituali superati i quali si rischia la revoca del sussidio.
Spetta al percettore comunicare all’INPS la propria situazione economica per ricevere la pensione di inabilità, l’assegno mensile di assistenza, la pensione per i ciechi civili, l’assegno sociale e la pensione per i sordi. La comunicazione dovrà avvenire tramite dichiarazione reddituale annua da presentare all’ente della previdenza sociale. Ma quali sono i limiti da rispettare?
I limiti reddituali per non perdere l’invalidità civile: attenzione alla soglia massima
L’INPS nella Circolare numero 1 del 2 gennaio 2024 ha comunicato importi e limiti di reddito per l’anno in corso considerando l’adeguamento al costo della vita. Dal 2023 c’è stato un aumento dell’8,6%. Per evitare la revoca dell’invalidità occorrerà, dunque, restare entro determinate soglie. Il limite è di 19.461,12 euro per i ciechi civili assoluti, gli invalidi civili totali e i sordomuti. Scende a 5.725,46 euro per gli invalidi civili parziali e per i percettori di indennità mensile frequenza per gli invalidi minori.
Chi ha ottenuto l’indennità di accompagnamento ciechi civili assoluti, invece, non dovrà rispettare alcuni limite reddituale così come i lavoratori con drepanocitosi o talassemia major e i titolari di indennità di comunicazione per sordomuti. Il rispetto dei citati limiti e la comunicazione dei redditi sono indispensabili per non vedersi sospesa l’erogazione del beneficio con successiva revoca.
Il cittadino verrà informato tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento da parte dell’INPS della mancata soddisfazione dei requisiti e degli obblighi con conseguente addio alla misura. Per chiarire la propria posizione basterà fare richiesta di ricostituzione reddituale online tramite MyINPS oppure chiedendo aiuto ai Patronati e CAF. La revoca scatta, infine, qualora l’invalido civile non dovesse comunicare variazioni reddituali.