Con l’approvazione della Legge di Bilancio, il Governo ha confermato le diverse misure di sostegno dedicate ai titolari di partita IVA.
Questo strumento, paragonabile a una “cassa integrazione” per i lavoratori autonomi, si conferma come un intervento fondamentale per contrastare la crisi economica di molti professionisti colpiti da una marcata riduzione del fatturato.

La gestione di una partita IVA comporta numerosi adempimenti, ma anche la possibilità di accedere a incentivi e aiuti economici pensati per supportare la crescita professionale e superare momenti di difficoltà. Oltre alle iniziative specifiche per gli autonomi, restano attive anche misure generali come:
- l’Assegno di Inclusione, destinato ai nuclei familiari con requisiti reddituali e patrimoniali specifici;
- il Supporto Formazione e Lavoro, rivolto a chi ha perso l’occupazione e desidera riqualificarsi professionalmente.
Questi strumenti possono essere richiesti anche dai titolari di partita IVA, sempre che rispettino i requisiti di accesso.
ISCRO 2025: il bonus per la continuità del reddito
L’ISCRO 2025 rappresenta la misura più rilevante e dedicata esclusivamente ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS. Introdotta in via sperimentale nel 2021, la prestazione è stata riconosciuta a regime a partire dal 2024 e prevede un sostegno economico erogato dall’INPS in caso di riduzione significativa del reddito da lavoro autonomo.
L’indennità viene erogata per una durata massima di sei mesi consecutivi, con un importo mensile che corrisponde al 25% della media semestrale dei redditi dichiarati nei due anni precedenti l’anno precedente alla domanda. Per il 2025, l’ammontare del bonus varia da un minimo di 252 euro a un massimo di 806,40 euro mensili.
Per esempio, un lavoratore con un reddito medio annuo dichiarato di 5.000 euro nel 2022 riceverà un sostegno di circa 625 euro al mese per sei mesi (calcolato come il 25% della media semestrale dei redditi).

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto alcune novità importanti rispetto agli anni precedenti:
- la partita IVA deve essere attiva da almeno tre anni per l’attività che ha dato diritto all’iscrizione alla Gestione Separata;
- il reddito da lavoro autonomo dell’anno precedente alla domanda deve essere inferiore al 70% della media dei redditi degli ultimi due anni prima di quello di riferimento;
- il reddito dichiarato nell’anno precedente alla domanda deve essere inferiore a 12.000 euro, un aumento rispetto al limite di 8.145 euro previsto nel 2023;
- è necessario dimostrare una perdita del fatturato pari almeno al 70% rispetto alla media dei due anni precedenti, in aumento rispetto al precedente requisito del 50%;
- il richiedente deve essere in regola con i versamenti previdenziali obbligatori e non deve percepire pensioni dirette, né beneficiari di altre prestazioni come l’Assegno di Inclusione.
Inoltre, è indispensabile aver presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi negli ultimi tre anni: in caso contrario, la domanda viene respinta automaticamente.
Modalità di presentazione della domanda
La richiesta del bonus ISCRO deve essere presentata entro il 31 ottobre di ogni anno, esclusivamente attraverso il portale online dell’INPS, previa autenticazione con:
- SPID di livello 2 o superiore;
- Carta d’Identità Elettronica 3.0 (CIE);
- Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
In alternativa, è possibile rivolgersi al Contact Center INPS o a un intermediario abilitato, quali patronati o consulenti esperti.
Per chi ancora non possiede uno SPID, è possibile ottenere o rinnovare l’identità digitale tramite provider come Namirial, che garantisce la registrazione e l’attivazione della credenziale in modo semplice e veloce.
L’ISCRO rappresenta un intervento strutturale, finanziato tramite un aumento dell’aliquota contributiva INPS per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata, che nel 2025 è stata fissata allo 0,35%, in lieve diminuzione rispetto allo 0,51% del 2023.
Il Governo ha stanziato 20,4 milioni di euro per l’anno in corso, con un progressivo incremento della dotazione finanziaria nei prossimi anni, che arriverà a superare i 23 milioni di euro entro il 2033.