L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato le modalità per ottenere i rimborsi fiscali relativi al modello 730 e ad altri strumenti dichiarativi.
Le procedure sono state semplificate e chiarite con nuove istruzioni che permettono ai contribuenti di richiedere e ricevere i rimborsi in modo più efficiente, sia online sia tramite gli uffici territoriali. In questo articolo vengono illustrate le principali indicazioni per accedere ai rimborsi IRPEF, IVA e altri crediti d’imposta, oltre alle novità sulla gestione dei rimborsi in caso di decesso del beneficiario.

Il diritto al rimborso fiscale si concretizza quando il contribuente ha versato imposte superiori rispetto a quelle effettivamente dovute, una situazione che può derivare da errori nella dichiarazione dei redditi, trattenute eccessive o mancata applicazione di agevolazioni fiscali. Per quanto riguarda le imposte sui redditi, il rimborso può essere richiesto compilando i quadri dedicati del modello TR. Nel caso in cui dalla dichiarazione dei redditi (modello Redditi) emerga un credito, il contribuente può scegliere nel quadro RX se chiedere il rimborso o optare per la compensazione con altri tributi.
I lavoratori dipendenti e i pensionati possono ricevere il rimborso direttamente in busta paga o nella pensione, grazie al modello 730. Questa procedura è particolarmente vantaggiosa perché consente di ottenere l’accredito senza dover attendere lunghe tempistiche di erogazione. Tutte le informazioni dettagliate sono disponibili sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione “Rimborsi da dichiarazione”.
Per quanto riguarda i rimborsi IVA, invece, il contribuente può consultare la pagina dedicata “Professionisti > Rimborsi” sul portale dell’Agenzia. Nel caso di situazioni particolari, come il duplicato di un versamento o rimborsi relativi ad atti registrati, è necessario presentare un’apposita istanza all’ufficio competente in base al domicilio fiscale o al luogo di registrazione dell’atto.
L’invio dell’istanza avviene tramite il servizio online “Consegna documenti e istanze”, selezionando la categoria “Richiesta rimborsi” e allegando tutta la documentazione necessaria a supporto della richiesta.
I rimborsi fiscali in caso di decesso del contribuente
Un aspetto importante riguarda il caso in cui il rimborso sia intestato a una persona deceduta. Gli eredi possono effettuare la richiesta di rimborso attraverso la dichiarazione dei redditi (modello 730 o Redditi PF) oppure presentando un’istanza all’ufficio territoriale competente. Se l’eredità è devoluta per legge e la dichiarazione di successione è stata già presentata, non sono richiesti ulteriori passaggi: il rimborso viene automaticamente erogato ai beneficiari risultanti dalla successione, per la quota spettante.
L’Agenzia delle Entrate eroga i rimborsi esclusivamente dopo averne accertato la spettanza da parte dell’ufficio territoriale di competenza. Il pagamento avviene preferibilmente tramite bonifico bancario o postale, utilizzando l’IBAN comunicato dal beneficiario. A partire dal prossimo dicembre, infatti, tutti i rimborsi saranno accreditati esclusivamente su conto corrente.
In assenza della comunicazione delle coordinate bancarie, il rimborso sarà inviato tramite assegni vidimati emessi da Poste Italiane e recapitati via raccomandata al domicilio fiscale del beneficiario. L’assegno ha validità di 60 giorni dalla data di emissione e può essere versato sul conto corrente o incassato in contanti presso un ufficio postale.

Parallelamente alle novità sui rimborsi, il 2025 vede la conferma di alcuni bonus edilizi fondamentali, come il Bonus Ristrutturazioni, l’Ecobonus, il Sismabonus, il Bonus Mobili e il Bonus Barriere Architettoniche. La circolare 8/E dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata il 19 giugno 2025, ha chiarito le regole per accedere correttamente a questi incentivi, introducendo anche alcune modifiche rispetto agli anni precedenti.
Il Superbonus al 110% è stato definitivamente eliminato, ma chi ristruttura la prima casa può ancora usufruire di una detrazione IRPEF al 50%, fino a un tetto massimo di 96.000 euro. Per gli immobili diversi dalla prima abitazione (ad esempio seconde case, immobili in affitto o uffici), la detrazione scende al 36%. È fondamentale che il soggetto richiedente possieda il diritto di proprietà o un diritto reale di godimento sull’immobile e che l’immobile stesso sia destinato ad abitazione principale.