Rischi il cancro se vai su questa spiaggia, sostanze pericolose nell’acqua e sulla sabbia: è una delle più amate d’Italia

La necessità di un’azione concertata per proteggere la salute pubblica e l’ambiente è più che mai urgente.

Le spiagge di Rosignano Solvay, una delle località più amate d’Italia, sono rinomate per la loro sabbia bianca e l’acqua cristallina, tanto da meritarsi il soprannome di “Caraibi livornesi”. Tuttavia, dietro questa bellezza si cela una realtà inquietante che mette a rischio la salute di chi frequenta questi luoghi.

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RIschio elevato se vai in questa spiaggia – ispacnr.it

L’apparente paradiso tropicale è, infatti, il risultato di decenni di sversamenti di sostanze chimiche, in particolare carbonato di sodio, provenienti dall’adiacente stabilimento chimico di Solvay. Questo ha comportato non solo un cambiamento drastico del paesaggio, ma anche gravi rischi per la salute pubblica e per l’ecosistema marino.

Le origini della sabbia bianca

La sabbia bianca delle spiagge di Rosignano non è un prodotto naturale, ma il risultato degli scarichi industriali. La Solvay, attiva dal 1912 nella produzione di soda caustica e bicarbonato, ha trasformato questo tratto di costa in una sorta di laboratorio all’aperto.

Sebbene l’azienda sostenga che i residui di carbonato di calcio siano innocui, ambientalisti e associazioni locali mettono in dubbio questa affermazione, evidenziando la presenza di metalli pesanti e altre sostanze chimiche tossiche che possono avere effetti devastanti sulla salute umana e degli animali marini.

Il rischio per la salute

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le acque di Rosignano Solvay sono tra le più inquinate del Mediterraneo. Nel 2017, sono stati registrati scarichi di arsenico, cromo e benzene, tra gli altri inquinanti, che pongono seri rischi per la salute.

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Atenzione alla Rosignano Solvay- Foto: IG, @sergio.photography – ispacnr.it

L’esposizione prolungata a queste sostanze chimiche può portare a malattie gravi, tra cui varie forme di cancro. Nonostante il monitoraggio da parte dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT), le verifiche si concentrano su parametri microbiologici e non sempre considerano l’impatto chimico complessivo.

Una visione distorta della balneabilità

È fondamentale notare che la normativa italiana sulla balneabilità delle acque si basa principalmente su indicatori microbiologici, come la presenza di batteri fecali, piuttosto che su un’analisi esaustiva dei contaminanti chimici.

Questo porta a una situazione paradossale: mentre le analisi possono indicare che le acque sono “pulite”, in realtà potrebbero contenere sostanze tossiche in concentrazioni pericolose. Gli esperti suggeriscono di ampliare i criteri di valutazione per includere una gamma più ampia di inquinanti chimici.

Le spiagge di Rosignano Solvay rappresentano un caso emblematico in cui la bellezza paesaggistica è messa a repentaglio da pratiche industriali discutibili. Nonostante i rischi noti, queste spiagge continuano ad attrarre un numero considerevole di turisti, molti dei quali ignorano i cartelli di avviso e si immergono nell’acqua, inconsapevoli dei potenziali pericoli.

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