Panico Case Green: ecco chi sarà obbligato a ristrutturare, ma tanti non hanno 50.000 euro

Alcune settimane fa l’Unione Europea ha varato la Direttiva Case Green per il miglioramento degli edifici. Ma quanto costerà tutto questo?

Non sono mancate nelle scorse settimane e non stanno mancando tuttora le polemiche relative alla Direttiva Case Green che l’Unione Europea ha recentemente varato e che imporrà una netta rivisitazione del panorama immobiliare italiano. Ecco chi sarà obbligato a ristrutturare. Sì, ma con quali soldi?

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La Direttiva Case Green dell’Unione Europea peserà non poco sulle tasche degli italiani – Ispacnr.it

La direttiva europea sulle “case green” mira a raggiungere emissioni zero entro il 2050, imponendo a molte famiglie italiane di ristrutturare le proprie abitazioni. Con il 60% degli edifici italiani risalente a più di 50 anni fa, numerosi immobili rientrano nelle classi energetiche F e G e devono essere migliorati urgentemente. Gli interventi necessari però, come l’installazione di pannelli solari e la sostituzione degli infissi, comportano costi elevati.

Gli incentivi futuri saranno limitati, spingendo molti a ricorrere ai finanziamenti bancari. Diverse parti politiche, dunque, si sono scagliate contro quella che viene definita, ancora una volta, una vessazione da parte dell’Unione Europea sui cittadini. Un diktat che andrà a pescare pesantemente sulle tasche degli italiani. Ma di che cifre parliamo? Proviamo a fare chiarezza.

Case Green: gli immobili che dovranno essere ristrutturati

Dal 2030, i nuovi edifici dovranno avere pannelli solari ed entro il 2040 le caldaie a gas saranno eliminate. Attualmente, oltre il 50% degli edifici italiani appartiene alle classi energetiche peggiori: il 29,3% in classe G e il 23,4% in classe F. Questi immobili consumano fino a cinque volte più energia rispetto a quelli più efficienti, influenzando pesantemente le bollette.

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Direttiva Case Green: chi dovrà ristrutturare? – Ispacnr.it

Gli interventi necessari per migliorare la classe energetica includono installazione di pannelli solari sui tetti, utilizzo di piastre a induzione, realizzazione di cappotti termici, cambio degli infissi, installazione di pompe di calore e si stima che solo il 30% delle famiglie non dovrà sostenere spese di ristrutturazione. Gli interventi variano a seconda dell’edificio, ma gli esempi del superbonus indicano costi medi di circa 600.000 euro per condomini e oltre 110.000 euro per case unifamiliari.

Tuttavia, mentre il superbonus copre interamente i costi, i futuri incentivi saranno ridotti. Dal 2025, il superbonus scenderà al 65% e i bonus ristrutturazione ed ecobonus al 36%, lasciando molte famiglie a dover pianificare i lavori con l’aiuto di finanziamenti bancari.

Nel recente passato, infatti, il Superbonus ha permesso di coprire i costi di ristrutturazione, richiedendo il miglioramento di due classi energetiche per accedere agli incentivi. Tuttavia, dal 2025, l’aliquota del Superbonus scenderà al 65%. E tutto questo, evidentemente, non può che generare molte preoccupazioni.

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